Gianluigi Monniello: Costruzione dell’eroe in adolescenza

Fiorenzo Ranieri

Alcuni giorni fa è venuto a mancare il professor Gianluca Monniello. Neuropsichiatra infantile e psicoanalista, docente universitario, ha dedicato larga parte della sua vita professionale al lavoro con gli adolescenti. La recensione dell’articolo “Costruzione dell’eroe in adolescenza”, un lavoro significativo che orienta alla comprensione della ricerca del rischio in adolescenza, vuole essere un modo per ricordarlo.

In “Costruzione dell’eroe in adolescenza” Monniello ci spiega quanto sia importante per un adolescente costruire in fantasia la figura dell’eroe e come queste fantasie siano utili per il funzionamento della mente adolescenziale. L’eroe rappresenta un immaginario referente a cui l’adolescente si rapporta nel lavoro di creazione del sé e nella ricerca della sua personale “ars vivendi”. La costruzione da parte dell’adolescente di fantasie che hanno un eroe a protagonista sono diverse del gioco a fare l’eroe tipico del bambino: l’adolescente, a differenza di quando era più piccolo, è guidato da una intensa disposizione ideativa, non gioca ma sogna ad occhi aperti di essere un eroe. L’adolescente immagina e sogna le gesta del suo idolo protagonista in un mondo carico di forze potenzialmente minacciose perché mettono alla prova, ma anche in certe fantasie magicamente protettive. L’impresa eroica diventa cosi un andare allo sbaraglio ma proprio per questo la opportunità per la propria soggettivazione. Per Monniello, sulla scia di Freud e del mito edipico, la figura dell’eroe è un organizzatore della vita psichica. Nell’articolo l’autore propone le figure di Gilgameš e Milarepa per illustrare tre possibili spinte all’eroismo per l’adolescente: una spinta reattiva che muove il ragazzo o la ragazza alla conquista dei valori del passato; una spinta affermativa e differenziante che invita l’adolescente al distacco; una spinta creativa che lo coinvolge e lo rende fedele ai vissuti sensoriali originari. Questo ultimo punto è l’aspetto più originale ma anche meno definito. Non a caso Monniello si interroga su “come e attraverso quali vie la materia prima sensoriale dia apporti alla costruzione di immagini e percezioni del corpo, raffigurazioni e rappresentazioni psichiche dell’eroe nello sviluppo e nel sogno, e su come, eventualmente, predisponga a compiere atti di eroismo”. Un invito a ricercare nelle primissime relazioni intersoggettive l’origine dell’atto eroico adolescenziale.

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Gianluigi Monniello: “COSTRUZIONI DELL’EROE IN ADOLESCENZA”. Adolescenza e Psicoanalisi, Anno VIII – N° 1 – 2013, pp 45 – 62

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