L’adolescenza lunga di Zerocalcare

Fiorenzo Ranieri –

Zerocalcare disegna bambini, ragazzi, giovani. Racconta delle loro storie e della sua storia. Piace, emoziona, disorienta, allarma, disgusta. Fofi ne scrive: “Zerocalcare è bravissimo nel narrare i giovani della sua generazione e se stesso, non a disegnarli. È proprio nella disumanizzazione dei volti e dei corpi che esprime una visione dell’uomo che li svilisce, anche se loro ci si riconoscono, una visione che esprime in definitiva una sorta di disistima, se non di disprezzo, per l’uomo (e di conseguenza di scarsa considerazione per se stessi). È così che si vedono i giovani di questi anni così tragici e, in Italia, così stupidi?”.

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