La gioventù nascosta di Hong Kong

Fiorenzo Ranieri

The “hidden youth”, i ragazzi che ad Hong Kong si richiudono in casa per un periodo prolungato di tempo e respingono la maggior parte delle forme di contatto e di relazione con il mondo esterno sono stati “scoperti” nel 2004. E ci sono voluti diversi anni perché ci si rendesse conto di quando i giovani nascosti di quella città fossero simili agli hikikomori giapponesi e poi ai giovani in ritiro sociale acuto di molte altre nazioni del mondo, tra cui l’Italia. L’approccio dei ricercatori cinesi impegnati con i giovani nascosti ha seguito un orientamento diverso da quello dei colleghi giapponesi. In Giappone gli hikikomori sono stati descritti come adolescenti e giovani in uno stato di emarginazione e inclini a disturbi emotivi, in sintesi con una scarsa qualità della vita. Ad Hong Kong il contatto diretto con i giovani nascosti ha portato alla scoperta che alcuni di loro sono soddisfatti della propria vita.Sono state condotte diverse indagini per approfondire come vivono i ragazzi che non escono più di casa. In una ricerca condotta con 588 ragazzi Chan e Lo (2014b) hanno rilevato che più lungo è il periodo di ritiro sociale, migliore è la qualità della vita. Questo a patto che il giovane abbia una supporto sociale che gli consenta di vivere positivamente la sua condizione. Se viceversa il supporto sociale è basso aumentano le emozioni negative e il senso di solitudine. In altre parole se in una famiglia viene accettata la scelta di vita del ragazzo si costituisce una forma di adattamento che rende possibile una buona qualità della vita. Altre ricerche condotte nella stessa città hanno rilevato che i giovani nascosti sviluppano in molti casi un elevato livello di capacità nel mondo virtuale. Non è un caso visto che il mondo virtuale costituisce quasi sempre l’unica forma di contatto con il mondo esterno. Sempre Chan e Lo (2016) si sono chiesti se nelle relazioni online fosse possibile amicizie significative e un reale livello di intimità, un aspetto fondamentale per questi giovani che sono visti comunemente come privi di abilità sociali. Una indagine condotta con la partecipazione di 357 giovani ha cercato le differenze significative in termini di qualità di amicizia e intimità tra le interazioni online e offline. I risultati mostrano che la qualità delle relazioni di amicizia offline è generalmente leggermente superiore a quella delle relazioni online, mentre le amicizie online mostrano un livello di intimità generalmente superiori alle relazioni offline.

Bibliografia

  1. Chan, G. H. (2016). Hidden Youth and the Virtual World: The process of social censure and empowerment. Routledge.
  2. Chan G.H., Wing Lo T. (2014a). Hidden youth services: What Hong Kong can learn from Japan. Children and Youth Services Review, 42, 118-126.
  3. Chan G.H., Wing Lo T. (2014b). Quality of life of the hidden youth in Hong Kong. Applied Research in Quality of Life, 9(4), 951-969.
  4. Chan, G. H. Y., & Lo, T. W. (2014c). Do friendship and intimacy in virtual communications exist? An investigation of online friendship and intimacy in the context of hidden youth in Hong. Revista de Cercetare şi Intervenţie Socială, (47), 117-136.
  5. Chan, G. H. Y., & Lo, T. W. (2016). Family Relationships and the Self-Esteem of Hidden Youth A Power Dynamics Perspective. Journal of Family Issues, 37(9), 1244-1266.
  6. Victor Wong (2009) Youth locked in time and space? Defining features of social withdrawal and practice implications, Journal of Social Work Practice: Psychotherapeutic Approaches in Health, Welfare and the Community

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