Adolescenti in ritiro sociale – indagine online della università di Milano

Elisabetta Bellagamba –

Avviata dall’Università di Milano una indagine online rivolta ad adolescenti e giovani in ritiro sociale (hikikomori). Condividiamo il link per rispondere al questionario, con alcune note introduttive e la presentazione per i ragazzi interessati:

“La nostra ricerca si pone l’obiettivo di approfondire variabili biografiche, come l’età o lo stile di vita, già trattate in letteratura, al fine di avere un quadro generale della situazione in Italia. In più, ci piacerebbe indagare quelle variabili psicologiche ed emotive che ipotizziamo poter essere associate al fenomeno (capacità di capire cosa provano gli altri, qualità delle relazioni interpersonali ecc.)”.

IL QUESTIONARIO

Grazie per il tempo che dedicherai al sondaggio.

Ci scusiamo in anticipo per la lunghezza, ma è necessaria al fine di ottenere dei risultati che si avvicinino il più possibile alla realtà del fenomeno.

Il questionario è completamente anonimo nel rispetto della privacy.

Il tuo contributo è prezioso: se riusciremo a raggiungere un gran numero di questionari completati, potremo condividere con piacere quanto emergerà dai risultati, nella speranza di poter aggiungere un piccolo ma nuovo tassello alla comprensione dell’Hikikomori.

Per iniziare il sondaggio, clicca il link qui sotto.

https://psicologiaunimib.eu.qualtrics.com/jfe/form/SV_cI3Z1M80Nh3q9cV

Non voglio bene a nessuno – di Marco Rinaldi

Recensione di Elisabetta Bellagamba –

Non voglio bene a nessuno è il romanzo d’esordio di Marco Rinaldi edito da Altergo nel 2016.

Cosa è l’adolescenza se non l’età dei cambiamenti, delle domande, dei dubbi, dei mille pensieri che viaggiano nella mente?

Come ci si avvicina all’altro?

Come ci si approccia alla persona che ci piace?

Cosa mi piace, cosa non mi piace?

In cosa credo?

Quali sono i miei talenti, le mie passioni?

Marco Rinaldi narra la storia di un’adolescente preso dai turbamenti emotivi, dalle prime esperienze sessuali, dai litigi con gli amici, e soprattutto preso a cercare la propria strada ed il proprio posto nel mondo: il suo esserci unico ed irripetibile.

Racconta la storia dello svincolo dai propri genitori, in questo caso dal proprio padre.

Uno svincolo difficile e travagliato.

La paura di deludere il padre, così idealizzato e messo sopra ad un piedistallo, porta il personaggio ad essere eccessivamente compiacente con le aspettative del genitore, talmente tanto compiacente da tradire la sua parte più intima e profonda.

“… il rimorso di averli ammazzati, però, mi rimane attaccato alle mani.

È più forte di me.

L’importante è che lui non se ne accorga, voglio che continui a pensare che siamo due pescatori, io e lui… anche perché lui racconta a tutti che sono più bravo io.”

Per contro il padre sembra più concentrato su se stesso, sui desideri che ha verso il proprio figlio piuttosto che teso ad ascoltare ciò che si muove dentro di lui al di là delle mere apparenze. Il ragazzo cerca di muoversi facendo le sue naturali esperienze, ma nei momenti di confusione ripensa alle parole del padre non mettendosi in ascolto di ciò che sta accadendo in quell’istante.

Si identifica con il padre adulto facendo ciò che il padre ha detto, ma lui è ancora un adolescente e questo lo porta nell’approccio con le ragazze ad accelerare i tempi ed in molte situazioni viene etichettato come lo “stronzo”, il “mostro”.

Etichetta che si porta dietro fino ad arrivare a crederci costruendo la sua identità intorno a quell’appellativo.

Alla fine lui, l’adolescente, cerca di crescere in fretta perché sente che questo gli viene richiesto dal padre, così come gli viene richiesto di essere un maschio potente, forte, che spara e prende al primo colpo la sua preda.

Come può deludere il proprio padre in questo? Non può mostrare a lui quel suo lato più emotivo, dubbioso, insicuro e bisognoso.

La delusione è in agguato, però, ma sarà il padre a deludere il figlio perché il figlio scoprirà, grazie a varie circostanze, questo lato del padre.

Un padre che desiderava essere idealizzato dal figlio, non mostrandosi nei suoi aspetti di forza e di fragilità.

Questa scoperta fa crollare rovinosamente ed improvvisamente, il piedistallo nel quale il padre si trovava.

Cosa accadrà e che conseguenze avrà nel figlio questo crollo improvviso della figura paterna, non accompagnato da un processo lento di scoperta e disillusione?
Lascio volutamente in sospeso queste domande affinché ogni lettore possa trovare le sue risposte nella piacevole e scorrevole lettura del romanzo.

Sinossi

Un figlio e suo padre, raccontati nel loro stridente rapporto d’amore e di educazione alla vita, in cui c’è chi detta le regole e i tempi, e chi li deve seguire.

Per il protagonista “diventare grande” significa bruciare ogni tappa nel gioco, nello sport, nel sesso e persino nella morte. Bisogna fare tutto bene e soprattutto presto.

Così vuole il padre, proprietario di ogni suo pensiero, in una rincorsa verso la crescita che travolge debolezze, paure, sentimenti.

Fino a quando il suo mito va in frantumi, e con lui si sbriciolano miseramente tutte le certezze: niente più traguardi, niente più amore.

Titolo: Non voglio bene a nessuno

Autore: Marco Rinaldu

Editore: Alterego, 2016

Le interazioni precoci madre – bambino come precursori del ritiro sociale nell’infanzia

Elisabetta Bellagamba

Riporto di seguito una ampia sintesi dell’articolo:

Gerhold, M., Laucht, M., Texdorf, C., Schmidt, M.H., Esser, G. (2002). Early Mother–Infant Interaction as a Precursor to Childhood Social Withdrawal. Child Psychiatry and Human Development, Vol. 32(4): 277-293

Questo lavoro fornisce interessanti spunti di riflessione per comprendere i motivi del ritiro sociale nell’infanzia e successivamente nella adolescenza.

Continua a leggere Le interazioni precoci madre – bambino come precursori del ritiro sociale nell’infanzia

Attachment and hikikomori: A psychosocial developmental model – Krieg & Dickie 2013

Elisabetta Bellagamba

Ampia sintesi dell’articolo: Krieg, A., Dickie, J.R. (2013). Attachment and hikikomori: A psychosocial developmental model. International Journal of Social Psychiatry; 59(1) 61–72

In questo lavoro viene proposto un modello di sviluppo psico-sociale per capire l’hikikomori basato sulla teoria dell’attaccamento: questo modello suggerisce che l’attaccamento, plasmato da un comportamento materno modellato dalla cultura, e alcune variabili disposizionali si possono combinare e portare al ritiro. Continua a leggere Attachment and hikikomori: A psychosocial developmental model – Krieg & Dickie 2013

A NEW FORM OF SOCIAL WITHDRAWAL IN JAPAN: A REVIEW OF HIKIKOMORI

Sintesi estesa dell’articolo:

ALAN R. TEO. (2010). A NEW FORM OF SOCIAL WITHDRAWAL IN JAPAN: A REVIEW OF HIKIKOMORI. Int J Soc Psychiatry , 56: 178

a cura di Elisabetta Bellagamba

Un mito scintoista narra che la dea del sole Amaterasu aveva un fratello che ubriaco andò su tutte le furie. In segno di protesta la dea, si chiuse in una grotta, e si tenne fuori dal mondo usando una roccia gigante, facendo calare l’oscurità e la morte. Solo con l’impegno di milioni di altri dèi Amaterasu venne attirata fuori della caverna e nel mondo ricomparve luce e salute. Anche se la storia di Amaterasu è leggenda, oggi in Giappone molti giovani e adulti sono sigillati nelle proprie cave virtuali. Essi sono chiamati hikikomori. Continua a leggere A NEW FORM OF SOCIAL WITHDRAWAL IN JAPAN: A REVIEW OF HIKIKOMORI

Il ritiro sociale – riflessioni psicoanalitiche

Elisabetta Bellagamba

Il ritiro sociale si configura come un blocco ed uno scacco evolutivo, una mancata realizzazione della nascita sociale ed è caratterizzato da isolamento, assenza di relazioni di amicizia e da una lontananza dagli interessi tipici dell’età (Scodeggio, 2014). Nelle fasi anteriori al ritiro conclamato si possono rintracciare delle difficoltà relazionali: la rete è povera, le uniche amicizie che questi giovani intrattengono provengono dal mondo dell’infanzia e dall’ambiente famigliare mostrando una fatica ad instaurare nuovi legami sociali e di appartenenza. Queste difficoltà si palesano, soprattutto, nel contesto scolastico.ritiro-sociale-preadolescente Continua a leggere Il ritiro sociale – riflessioni psicoanalitiche