Il disturbo borderline di personalità a basso funzionamento in adolescenza

Fiorenzo Ranieri

Fragilità e cambiamento nell’adolescenza borderline: comprendere il dolore, sostenere la crescita, favorire la continuità del Sé.

Il disturbo borderline di personalità (DBP) in adolescenza rappresenta una condizione clinica complessa, spesso caratterizzata da intensa sofferenza emotiva, instabilità relazionale e comportamenti disorganizzati. Quando l’organizzazione di personalità presenta un basso funzionamento, le difficoltà si manifestano con maggiore intensità e continuità, interferendo in modo significativo con la costruzione del Sé, la regolazione affettiva e i percorsi evolutivi.

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Il ritiro psichico e il maladaptive daydreaming negli adolescenti e nei giovani adulti

Fiorenzo Ranieri

Il ritiro psichico rappresenta una delle esperienze più enigmatiche e feconde dello sviluppo adolescenziale. È il movimento con cui la mente si ritrae dal mondo esterno per abitare un altrove interno, popolato da immagini, fantasie e scenari che assumono valore di rifugio, protezione o compensazione. In questa soglia tra mondo interno e mondo esterno, tra pensiero e azione, si colloca il fenomeno del maladaptive daydreaming: una forma di attività immaginativa intensa e immersiva che può divenire, quando perde la funzione simbolica e relazionale, un vero e proprio ritiro psichico.

Dal ritiro sociale al ritiro psichico

Negli ultimi decenni il fenomeno dell’hikikomori ha portato l’attenzione sul ritiro sociale visibile: giovani che si isolano fisicamente, rinchiudendosi nella propria stanza, interrompendo relazioni e attività. Tuttavia, il ritiro osservabile è spesso l’epilogo di un processo più profondo, interno e invisibile: un ritiro psichico che precede e fonda quello comportamentale. Il soggetto si allontana progressivamente dall’esperienza condivisa, rifugiandosi in un mondo mentale auto-costruito, in cui può mantenere un senso di controllo e coerenza identitaria. Senza questa regressione immaginativa, nessun ritiro sociale duraturo sarebbe possibile: il corpo può isolarsi solo dopo che la mente si è già ritirata.

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Due sguardi psicoanalitici sull’hikikomori: le tesi di Mohr e Urani

Fiorenzo Ranieri

In questi giorni mi sono imbattuto in due interessanti tesi di dottorato presentate al Tavistock & Portman NHS Foundation Trust, Shut in and cut off di Petra A. M. Mohr (2019) e Socially withdrawn young people di Margherita Urani (2023). Entrambe le ricerche offrono uno sguardo profondo e psicoanalitico sul tema della autoreclusione volontaria basandosi su interviste a psicoterapeuti infantili e dell’adolescenza che hanno lavorato direttamente con pazienti hikikomori. Le due tesi sono una ampia fonte di informazioni sui comportamenti, le esperienze e i processi mentali dei pazienti. I terapeuti intervistati raccontano le loro esperienze cliniche, i vissuti soggettivi dei pazienti e le complesse dinamiche controtransferali che emergono nel lavoro terapeutico.

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Corpi in ombra: tracce e assenze dei ragazzi hikikomori

Fiorenzo Ranieri

Questo contributo propone alcune riflessioni sul rapporto che adolescenti e giovani adulti “hikikomori” intrattengono con il proprio corpo. Le osservazioni derivano in gran parte dalla esperienza clinica personale e, in parte, dagli spunti emersi nel seminario annuale Il fenomeno Hikikomori – Una prospettiva psicoanalitica del ritiro psichico e sociale nel ciclo di vita, organizzato dal Centro Studi Martha Harris di Firenze e co-condotto con la dott.ssa Miriam Monticelli.

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I videogame “buoni” di Michele Cocchi: il romanzo “US”

Fiorenzo Ranieri

Us è un romanzo che parla di ragazzi e ci porta dritti all’altra adolescenza, quella difficile, con nodi gordiani da sciogliere, percorsi impervi da tracciare, identità da costruire. Il suo autore, Michele Cocchi ce la rappresenta esplorando la vita di Tommaso, un ragazzo che da più di un anno vive chiuso nella sua stanza. Niente scuola, nessuna uscita con gli amici, rapporti ridotti al minimo con i genitori. Tommaso è un hikikomori: si è ritirato dal mondo, cercando rifugio in un isolamento che, pur soffocante, gli sembra l’unico modo per gestire angosce e paure difficili da definire, ma capaci di invadere ogni aspetto della sua esistenza.

Intorno a lui c’è una famiglia che, anche se con tutte le sue fragilità, non smette di esserci. Un nucleo imperfetto ma reale, che riflette le dinamiche di tante famiglie alle prese con il ritiro sociale di un figlio. Le sue uniche passioni rimaste sono la pallacanestro NBA e, soprattutto, i videogame.

La svolta arriva con Us, un videogame multiplayer online dove i giocatori, divisi in squadre di tre, sono legati da un vincolo profondo: ogni errore individuale si ripercuote sull’intero gruppo. Le missioni, ambientate in contesti storici complessi e drammatici, non offrono scelte facili, costringendo i partecipanti a confrontarsi con dilemmi morali e con la loro stessa vulnerabilità. Us non è solo un gioco: è un’esperienza che mette alla prova e spinge a interrogarsi su sé stessi.

Nel mondo virtuale, Tommaso diventa Logan e trova in Rin e Hud due compagni di squadra con cui, pur senza mai vedersi, costruisce legami autentici. Le regole del gioco impediscono di rivelare la propria identità, ma proprio questo anonimato permette ai tre ragazzi di aprirsi, diventando punti di riferimento reciproci in un’adolescenza segnata dall’isolamento.

Il romanzo di Cocchi, psicoterapeuta pistoiese prematuramente scomparso nel 2022, ci racconta il viaggio di crescita del protagonista. Continua a leggere I videogame “buoni” di Michele Cocchi: il romanzo “US”

Il test DAT (Drawn Apperception Test) per adolescenti

Fiorenzo Ranieri

Il test DAT è un test proiettivo per preadolescenti e adolescenti derivato dal TAT (Thematic Apperception Test) di Murray. E’ stato costruito in Russia nel 1990 da Sobchik. Si basa su 8 tavole che rappresentano figure umane stilizzate. Le pose, l’espressione dei gesti e la particolare disposizione delle figure permettono a ciascuna delle immagini di raffigurare o una situazione di conflitto o complesse relazioni interpersonali. I personaggi sono di solito due, a volte tre. Il test non è consigliato ai bambini di età inferiore ai 12 anni.

Le istruzioni date dallo psicologo al momento della presentazione della singola tavola sono: “Data un’immagine, raccontate una storia che risponda alle seguenti domande: Continua a leggere Il test DAT (Drawn Apperception Test) per adolescenti

Workshop: IL FENOMENO HIKIKOMORI

IL FENOMENO HIKIKOMORI
Una prospettiva psicoanalitica del ritiro psichico e sociale nel ciclo di vita
Workshop condotto da Fiorenzo Ranieri e Miriam Monticelli

L’hikikomori è un bambino, un adolescente o un giovane adulto che si reclude volontariamente nella propria casa per lunghi periodi non mostrando segni evidenti di disagio psicologico o disagio mentale conclamato come la schizofrenia o un disturbo dello spettro autistico, la disabilità intellettiva o i classici sintomi di uno stato depressivo. Questo fenomeno è stato descritto per la prima volta in Giappone ma diverse ricerche mostrano che si sta diffondendo in molti paesi del mondo compresa l’Italia. La scelta di diventare un hikikomori venga presa dalla persona nel tentativo di trovare una soluzione alle difficoltà nella relazione con se stesso e con gli altri. La decisione di autorecludersi si trasforma rapidamente in una trappola. In questa condizione l’individuo viene imprigionato in complessi meccanismi di funzionamento della mente che imbrigliano e coartano l’indipendenza e l’autonomia personale. Ciò è dovuto al fatto che con il ritiro una organizzazione di personalità patologica precostituitasi durante gli anni della prima infanzia prende progressivamente il controllo del mondo interno, spingendo verso stati mentali e comportamenti anti evolutivi.
Il programma del corso è teorico/ clinico. La parte clinica consiste in una discussione dei casi portati dai partecipanti stessi. La parte teorica si baserà sulla riflessione intorno agli articoli inerenti il tema, integrata dalla visione/lettura individuale di film, romanzi o opere d’arte. Ogni incontro è organizzato con una prima sezione dedicata alla teoria e una seconda sezione dedicata alla discussione di un caso clinico.

  • I° incontro Tema dell’incontro: Il ritiro psichico e sociale nell’adolescente e nel giovane adulto. Il fenomeno Hikikomori.
  • II° incontro Tema dell’incontro: Il ritiro nel mondo virtuale dell’adolescente.
  • III° incontro Tema dell’incontro: Lavorare con i genitori di bambini/adolescenti/ giovani adulti Hikikomori.
  • IV° incontro Tema dell’incontro: Segnali precursori e manifestazioni del ritiro psichico e sociale nella infanzia.

DATE DEGLI INCONTRI

31 gennaio 2025
28 febbraio 2025
14 marzo 2025
11 aprile 2025

Gli incontri si tengono ONLINE dalle 15:00 alle 18:00

Numero minimo partecipanti: 5-8

Il costo del Workshop è di € 200 (Iva compresa)

Email per le iscrizioni: mirimonticelli@gmail.com

https://www.centrostudimarthaharris.org/il-fenomeno-hikikomori/

Bowker, M. H.: Hikikomori come desiderio deturpato

Fiorenzo Ranieri

Di seguito riporto la traduzione dei paragrafi finali dell’interessante articolo di Matthew Bowker “Hikikomori come desiderio deturpato” (1). Il lavoro è stato pubblicato nel 2016. Nei paragrafi finali Bowker approfondisce la relazione tra l’adolescente o il giovane adulto in ritiro sociale volontario con la sua famiglia, descrivendo sia le possibili origini delle fragilità che portano alla drastica scelta di chiudersi in causa, sia le relazioni che caratterizzano i rapporti familiari al momento attuale.

“Hikikomori come desiderio deturpato: indulgenza, mistificazione e vittimizzazione nel fenomeno dell’estremo isolamento sociale in Giappone”.

La mistificazione e la deturpazione del desiderio

Interpretare i discorsi accademici, clinici e popolari sull’hikikomori con un occhio alla resistenza si rivela un metodo utile per avvicinarsi al fenomeno stesso dell’hikikomori. Naturalmente la comprensione di fenomeni psico-sociali come l’hikikomori nei loro contesti socio-politici e culturali è spesso preziosa, ma in questo caso, una sorta di protezionismo intellettuale del fenomeno hikikomori ha mistificato piuttosto che illuminare la condizione. Continua a leggere Bowker, M. H.: Hikikomori come desiderio deturpato

Seeking the origins of psychic and social withdrawals

Pubblicato l’articolo “Seeking the origins of psychic and social withdrawals: warning signs in the observations of young children” [Alle origini del ritiro psichico e sociale: segni precursori nelle osservazioni del bambino piccolo] scritto con Miriam Monticelli sulla rivista Infant Observation – International Journal of Infant Observation and Its Applications (https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/13698036.2023.2290290 ).

Riporto l’abstract in italiano di questo nostro lavoro:

Gli autori ipotizzano che il ritiro psichico del bambino sia un potenziale precursore del ritiro sociale chiamato “hikikomori”, un fenomeno frequentemente osservato tra gli adolescenti e i giovani adulti. Essi ipotizzano inoltre un continuum tra il ritiro psichico, il ritiro sociale e i “rifugi della mente” di John Steiner. Gli autori hanno indagato il ritiro psichico molto precoce e il suo potenziale legame con lo sviluppo del ritiro sociale. Due osservazioni raccolte con il metodo dell’Infant Observation e della Young Child Observation hanno fornito un supporto essenziale all’indagine. I bambini con segni premonitori di ritiro psichico osservati quando erano molto piccoli sono stati contattati anni dopo per nuove osservazioni. L’obiettivo era verificare l’ipotesi che i meccanismi di funzionamento mentale e sociale osservati si fossero mantenuti nel tempo, ostacolando le linee di sviluppo dei bambini. In entrambi i casi viene mostrato come negli anni i segnali precursori di ritiro psichico possano essere rintracciabili nelle modalità di interazione non spontanee con i coetanei, con un adattamento all’ambiente che soprattutto in un bambino sembra affidarsi al contesto familiare e alla casa per evitare il contatto con gli altri. L’articolo fornisce indizi su come il ritiro psichico alimenti il ritiro sociale, e può contribuire alla costruzione di organizzazioni interne di personalità che portano all’autoreclusione chiamata hikikomori.

Parole chiave: Ritiro psichico; ritiro sociale; rifugio della mente; hikikomori; Infant Observation, Young Child Observation

Contattare gli autori per maggiori informazioni.

Workshop “Il fenomeno Hikikomori” Una prospettiva psicoanalitica del ritiro psichico e sociale nel ciclo di vita

Il workshop è condotto da Fiorenzo Ranieri e Miriam Monticelli

L’hikikomori è un bambino, un adolescente o un giovane adulto che si reclude volontariamente nella propria casa per lunghi periodi non mostrando segni evidenti di disagio psicologico o disagio mentale conclamato come la schizofrenia o un disturbo dello spettro autistico, la disabilità intellettiva o i classici sintomi di uno stato depressivo. Questo fenomeno è stato descritto per la prima volta in Giappone ma diverse ricerche mostrano che si sta diffondendo in molti paesi del mondo compresa l’Italia. La scelta di diventare un hikikomori venga presa dalla persona nel tentativo di trovare una soluzione alle difficoltà nella relazione con se stesso e con gli altri. La decisione di autorecludersi si trasforma rapidamente in una trappola. In questa condizione l’individuo viene imprigionato in complessi meccanismi di funzionamento della mente che imbrigliano e coartano l’indipendenza e l’autonomia personale. Ciò è dovuto al fatto che con il ritiro una organizzazione di personalità patologica precostituitasi durante gli anni della prima infanzia prende progressivamente il controllo del mondo interno, spingendo verso stati mentali e comportamenti anti evolutivi.

Il programma del corso è teorico/clinico. Continua a leggere Workshop “Il fenomeno Hikikomori” Una prospettiva psicoanalitica del ritiro psichico e sociale nel ciclo di vita